campiE’ la più antica società letteraria del mondo. L’Académie des Jeux floraux di Tolosa, in Francia, è stata infatti fondata nel 1324 per iniziativa di sette poeti gelosi custodi della tradizione dei trobadori, che all’epoca utilizzavano la lingua d’oc per le loro creazioni letterarie.
Trasformata nel 1694 da Luigi XIV in “Collège de rhétorique”, soppressa all’epoca della Rivoluzione francese, restaurata da Napoleone, a partire dall’Ottocento l’Accademia è divenuta un baluardo della purezza della lingua francese e un centro di promozione dell’eccellenza culturale, attraverso la concessione di riconoscimenti e premi. Tra gli autori onorati da quest’istituzione figurano alcune delle più grandi personalità della storia culturale di lingua francese: Ronsard, Voltaire, Rousseau, Vigny, Lamartine, Chateaubriand, Mistral e Victor Hugo.  

Ancora oggi i premi assegnati annualmente dall’Accademia (finanziati con i lasciti di filantropi e magnati) rappresentano un riconoscimento tra i più ambiti e prestigiosi. Riconoscimento che per l’edizione 2018, nell’ambito della saggistica, è andato al prof. Alessandro Campi, docente di Scienza politica e Storia del pensiero politico dell’Università degli Studi di Perugia. Il suo volume su ‘Machiavelli et les conjurations politiques. La lutte pour le pouvoir dans l’Italie de la Renaissance’, tradotto e pubblicato in Francia nei mesi scorsi dalla casa editrice parigina l’Harmattan, ha infatti ottenuto il Prix Yves Barthez riservato agli studi e volumi d’argomento storico-politico apparsi in lingua francese nel corso del 2017. La cerimonia di consegna del Premio si è svolta nei giorni scorsi nella Salle des Illustres del rinascimentale Hôtel d’Assézat, storica sede dell’Accademia nella città di Tolosa.

«Una grande parte del merito – spiega Alessandro Campi – va sicuramente al mio traduttore, Christian Savés, che ha curato l’edizione francese del volume in modo impeccabile. Ma molto deve anche aver giocato la grande attenzione che la cultura francese ha sempre avuto per l’opera di Machiavelli, anche quando lo condannava pubblicamente per le sue idee eretiche. L’attuale Presidente Macron, non molti lo sanno, ha scritto la sua tesi di dottorato proprio sul Fiorentino, come veniva chiamato non a caso Mitterand a causa della sua spregiudicata intelligenza politica e della sua grande passione per l’autore del Principe».

Ma ad essere popolare, persino alla moda, è anche il tema delle congiure. «Tanto è vero – spiega Campi – che questo mio libro sta per essere pubblicato anche in lingua inglese e se ne sta curando anche una traduzione polacca. Ma la cosa che più mi fa piacere, oltre il riconoscimento personale, è che possa circolare il nome dell’Università di Perugia all’estero. D’altro canto, quando in occasione del cinquecentenario del Principe ho organizzato le grandi mostre machiavelliane che sono andate in giro per il mondo (Roma, New York, Washington, Seoul, e che presto andranno a Cracovia e Shangai), ho fatto in modo che ci fosse anche una tappa perugina dedicata a Machiavelli con riferimento ai capitani di ventura umbri. La cultura, anche quella accademica, vive sempre più di una dimensione al tempo stesso locale e globale. Viviamo in un contesto internazionale, ma alla fine contano le radici e le tradizioni che si è in grado di difendere e di veicolare. Aver avuto un simile riconoscimento da un Paese culturalmente geloso della propria lingua e della propria cultura, come è la Francia, è davvero una soddisfazione doppia».

www.messaggero.it